Ti ho visto mia Chimera, librandomi sopra il tuo cielo ho scorto la chioma dei miei desideri, abbandonata al vento come fiamma d’un capo immortale.
Ti ho cercato come povero pastore sperso in una tundra senza gregge.
Ti ho cercato nell’immenso regno, nell’azzurro limite e, infine, ti ho trovato là dove la vita è morbida nuvola.
Mentre il rapido scocco anticipa l’ombra del tuo cacciatore prima dell’eco di un qualunque pensiero già accusi il dardo che trafitto il tuo cuor di Leone ti precipita, dopo tanto sperare, dal sogno di ieri alla verità del domani.
|