Il Commediante: è’ un muro bianco, grande, che sovrasta una piazza affollata di gente. Mi hanno detto che stanno cercando qualcuno che abbia qualche idea per creare qualcosa…potrei essere io, io ho un sacco di idee!
Il Filosofo: un sacco di idee, ma probabilmente nessuna buona. Del resto, cosa c’è di meglio di un bel muro bianco, liscio, piatto, per rappresentare nella migliore maniera le fantasie, i sogni, i desideri di quelli che di solito, sotto, quel muro, bivaccando in quella piazza, ammazzano il loro tempo prima che il tempo ammazzi loro?
Il Commediante: Proprio per questa ragione un muro colorato, pieno di figure, di personaggi vari e fantasiosi, potrebbe stimolare la fantasia di coloro che lo guardano, e, forse, stimolare anche l’azione.
Il Filosofo: un muro addobbato a festa porterebbe ciascuno a perdersi in quei colori e quelle immagini e, aiutato dai fumi dell’alcool e degli spinelli, che oramai sono di casa in questa piazza, a dimenticare se stesso e la propria miseria. Se qualcuno ha qualcosa da dire o da pensare, infatti, non si ferma in questa piazza in mezzo a questi scimuniti, ma corre da solo nella solitudine della propria stanza, dove, turandosi le orecchie ed invocando gli Dei, potrà ottenere molta più sapienza che prestando orecchio al vuoto chiacchiericcio di questa gentaglia.
Il Commediante: Come sei poco filosofo questa volta! Ogni cosa, per essere vera, necessita dei suoi spettatori, perché nulla è reale se non ciò che appare. E’l’Apparenza, infatti, la Regina di tutti gli Dei, figlia della Luce e dell’Inganno: la facoltà di ingannarsi, infatti, è quella che rende i mortali più felici degli Dei. Se la verità è un muro bianco, dunque, lascia che io la dipinga coi colori della mie menzogne. |