INVERNO (poesia del vigliacco)
Care, coccolate mie memorie, trasformate in pallidi fantasmi ombre e riflessi di quello che fu…
Come ai figli di Ugolino nella torre non posso rimandare la vostra fine né posso anticipare la mia.
La neve si scioglie ai primi caldi; le statue di ghiaccio, pur maestose e superbe, hanno ormai vita breve.
Intanto il poeta inverno, cede il passo alla troia primavera, che porterà mille speranze e altrettante delusioni.
Apriamo dunque le danze, anche lo zoppo proverà a danzare, ognuno fluttuerà nell’aria cingendo la vita delle proprie emozioni. |